
Intervista a Daniele Massimi: Macerata Jazz torna a scaldare il palco e a fare innamorare i suoi ascoltatori.
Il presidente di Musicamdo Jazz e direttore artistico di Macerata Jazz. Daniele condivide con noi l’emozione di un nuovo inizio e di una passione inestinguibile.
Al termine di questa prima serata del Festival, un connubio di Jazz, Opera e Beat box, frutto di un attento lavoro di ricerca e composizione del maestro Massimo Morganti, ti chiedo: cosa ci riserva questa cinquantaseiesima edizione Daniele?
Un’inizio quello di stasera, che veramente esula da ogni nostra aspettativa! Nella chiamata avuta con Massimo mesi fa, erano già emerse le varie sfumature che avremo potuto cogliere grazie alla commistione di diversi generi in questo lavoro, un progetto nato in collaborazione con la Società Civile dello Sferisterio – Eredi dei Cento Consorti, per celebrare lo storico passaggio di proprietà dello Sferisterio, ormai avvenuto 40 anni fa, nelle mani del Comune di Macerata. Quello che non potevamo ancora immaginare erano tutta la potenza e l’energia che sarebbero esplose con queste note di famose opere liriche, sapientemente rivisitate in chiave jazz dal nostro maestro addirittura insieme a ritmi rap, beatbox e caraibici.
Nei vari appuntamenti che quest’anno segnano le tappe della nostra rassegna, tornerà anche come un filo conduttore, il tema della canzone, ovviamente considerandolo nel senso ampio del termine: dall’opera, al cantautorato, allo spiritual/gospel…”ne ascolteremo delle belle!”
Essere alla guida di una direzione artistica sicuramente parla di una passione per questo genere non indifferente. Cosa ti colpisce di questo linguaggio musicale Daniele e dove nasce la tua passione per il jazz?
La mia passione per il jazz nasce durante gli anni dell’università, quando da studente di Economia e Commercio in Ancona, frequentavo gli appuntamenti di Ancona Jazz insieme a Paolo Piangiarelli. Una rassegna quella dell’epoca, che proponeva concerti ogni due settimane, con artisti internazionali provenienti da tutto il mondo. Se inizialmente ho iniziato per curiosità, rimasi poi colpito da questa musica, complice la conoscenza di Paolo che mi ha permesso ancora di più di essere travolto da questa passione che pian piano è scoppiata in me. Non solo: ricordo in maniera particolare, il primo concerto che ascoltai di Enrico Rava a diciannove anni, in un piccolo locale di Urbisaglia. Andai, anche in quel caso, senza sapere di preciso cosa mi aspettasse e rimasi folgorato da quell’ascolto. Casualmente, qualche giorno dopo la serata, trovai in un mercatino un suo disco, “Electric Five” e compratolo, lo ascoltai ripetutamente per un numero infinito di volte tanto da ritornare a risentirlo dal vivo dopo poche settimane in Ancona, impegnato stavolta in un altro progetto. Di lì a poco, il contatto con Paolo si andò sempre più intensificando tanto da venirlo a trovare a casa: lo iniziai a sentire quasi giornalmente, fino ad arrivare poi a collaborare con lui…
Cosa auguri a tutti coloro che verranno ad ascoltare le varie proposte musicali e cosa auguri a te, a voi, dopo un lungo lavoro di preparazione?
L’augurio, che ricalca anche l’obbiettivo che ogni anno ci poniamo, è che il pubblico possa aderire numeroso per potersi divertire e apprezzare la bellezza di questa musica. Complice da quest’anno, oltre la splendida cornice del teatro Lauro Rossi, lo spazio all’aperto al Centrale Macerata che permetterà alle note delle jam session che qui avranno luogo prima e dopo le serate in programma, di catturare l’attenzione sia di quanti vorranno gustare a tavola anche della buona musica, sia dei vari passanti che vorranno fermarsi a curiosare e lasciarsi travolgere dal ritmo jazz!
MACERATA, Teatro Lauro Rossi, 18 OTTOBRE 2025
Intervista di Deborah Mazzieri. Attività svolta nell’ambito del Laboratorio “IMPROVEisACTION” organizzato da Macerata Jazz e Università degli Studi di Macerata


